giovedì 25 settembre 2008

Il Brasile potenza continentale


Qui di seguito ho deciso di inserire un'interessante articolo trovato sul sito ToscanaPromozione e che parla, oltre della forza economica che il Brasile sta acquisendo a livello mondiale, dei ruoli di primo piano che,gli oriundi italiani hanno nella politica brasiliana:


"In un frangente contrassegnato, a livello globale, da forti timori di recessione, da scarso ottimismo delle borse internazionali e dalle problematiche legate all'inarrestabile aumento del prezzo del greggio, il Brasile è una delle poche nazioni che possono guardare al futuro con molte certezze di segno positivo e poche incognite. Ne parla un articolo pubblicato dall'AISE.

Il grande stato-continente sudamericano è ormai la nona potenza economica del mondo, è autosufficiente dal punto di vista energetico (grazie anche alla grande risorsa dei biocombustibili), ha un tasso di crescita che, se non ha fatto segnare i picchi registrati negli altri Paesi emergenti, ha oscillato mediamente intorno al 5% nell'ultimo quinquennio. Una percentuale che nel vecchio continente (in Italia le previsioni per il 2008 sono dello 0,8%) sarebbe già considerata un grande traguardo.

La crescita del Brasile, il contributo che ad essa danno ogni giorno dirigenti e politici di origine italiana, la possibilità di cooperare e la politica estera italiana: di questo Luiz Dulci, ministro della Segreteria generale di Lula figlio di emigrati mantovani ha parlato con Paolo Meneghini, autore di questo articolo pubblicato nel numero di settembre del Messaggero di Sant'Antonio edizione per l'estero, mensile diretto da Padre Luciano Segafreddo. Il debito estero, che solo nel 2002 era da Paese del Terzo Mondo, non solo è stato completamente azzerato, ma il Brasile ha già accumulato, in questi ultimi anni, miliardi di dollari di riserve, che costituiscono una solida garanzia per il futuro.

Anche dal punto di vista sociale, la nazione verdeoro sta andando con il vento in poppa. Con una serie di progetti mirati e di iniziative volte a superare i cronici problemi di alcune aree del Paese (povertà e scarsa scolarizzazione in primis), milioni di famiglie sono uscite dalle sacche di indigenza e hanno abbandonato la cosiddetta classe E, alla base della piramide sociale, tanto che la classe C conta oggi quasi 90 milioni di persone. L'aumentata capacità di spesa incentiva i consumi, e alimenta un volano virtuoso che contribuisce a far decollare l'economia nazionale.

Se ci fosse bisogno di ulteriori conferme, basta dare un occhio all'impressionante volume di scambi della Borsa di San Paolo la BOVESPA dove si negozia il 70% dei titoli di tutta l'America Meridionale.

Anche qui i numeri sono da record, come da record sono i grandi investitori stranieri, i quali, soprattutto nell'ultimo triennio, hanno dimostrato di riporre molta fiducia in questo Paese, grazie anche agli incoraggianti rapporti della società di rating Standard and Poor's. Insomma, quando l'economia va bene, gli effetti positivi si fanno sentire un po' in tutti i settori della società. Tutto gira per il verso giusto, anche se i problemi strutturali ancora da risolvere, in un Paese così immenso, rimangono tanti.

Tutto merito del Governo Lula? I maligni dicono che il presidente, ex sindacalista, riconfermato a furor di popolo nell´ottobre del 2006, è un uomo nato con la camicia. Che, cioè, egli abbia avuto la buona sorte di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, arrivando a governare un Paese che stava crescendo naturalmente.

Ma il fenomeno-Brasile non può essere spiegato solo in questi semplicistici termini. Uno dei grandi meriti di Lula è certamente quello di aver saputo mettere in campo una squadra di Governo composta da esperti che, sebbene alla loro prima esperienza alla guida di un Paese, hanno dato dimostrazione di grande preparazione e capacità politico-programmatiche. L'aspetto interessante, per l'Italia, è che buona parte di questa squadra vincente è formata da ministri, alti funzionari e manager che hanno origini e molto spesso anche cittadinanza italiane.

Fra i nomi di spicco dell´entourage presidenziale c´è quello di Luiz Dulci, ministro della Segreteria generale, considerato uno degli uomini di fiducia del presidente Lula. Nato nel 1956 nel Minas Gerais, Dulci ha iniziato l'attività accademica subito dopo la laurea in lettere classiche, conseguita presso l'Università Federale di Rio de Janeiro. La sua passione per la politica lo ha visto, poco più che ventenne, fra i coordinatori dei primi grandi scioperi della Scuola. Con Lula, nei primi anni Ottanta, Dulci è stato tra i fondatori del Partito dei Lavoratori (PT), e da allora ha fatto ininterrottamente parte dell'esecutivo nazionale ricoprendo, fino al 2003, l'incarico di vice-presidente e segretario generale.

È lo stesso ministro a illustrarci, in un ottimo italiano, quanto pregnante sia la presenza di oriundi nei ruoli chiave del Paese. A partire dalla moglie del presidente, la signora Marisa, una parte non irrilevante dell'attuale compagine governativa brasiliana ha origini italiane ed è orgogliosa di averle: mi riferisco al ministro delle Finanze, Guido Mantega, che è nato a Genova; al capo di Gabinetto, Gilberto Carvalho, di origini mantovane; al presidente del colosso petrolifero pubblico Petrobrás, Sergio Gabrielli che, se non sbaglio, è di origini calabresi. E l'elenco potrebbe continuare con decine e decine di nomi. Io stesso sono figlio di un mantovano, emigrato in Brasile quando aveva 5 anni! Questa forte presenza a Brasilia di cognomi con chiara matrice italiana, non è passata inosservata. Ricordo che quando Lula fece il suo ingresso al Palazzo del Planalto, nel gennaio del 2003, i giornalisti notarono che almeno il 40 percento dei ruoli chiave era occupato da discendenti di emigrati italiani. Questo ha un grande significato prosegue il ministro perché parecchi di quelli che oggi guidano politicamente e amministrativamente il Brasile, conoscono molto bene l´Italia, alla quale sono legati da forti vincoli di amicizia, familiari, culturali.

Vincoli resi ancora più stretti perché hanno origine nel profondo dell'animo. Quello della Segreteria generale è un Ministero strategico, nella mappa del potere disegnata da Lula. Fra le competenze più importanti in capo al ministro Dulci, molte appartengono all'area dei rapporti internazionali e alla globalizzazione. Per questo, è proprio lui la persona più qualificata a spiegare come, questi forti legami fra Italia e Brasile, potrebbero tradursi in concrete azioni politiche ed economiche. Da quando ha assunto la guida del Paese, il presidente Lula ha ribadito in moltissime occasioni il suo interesse per l'Italia.

Al precedente presidente della Repubblica italiana, Ciampi, prima, e all'attuale presidente Napolitano, più di recente, Lula ha ricordato che il Brasile vorrebbe instaurare con l'Italia un rapporto privilegiato; un rapporto diverso e molto più intenso di quello che il nostro Paese intrattiene con le altre nazioni europee. Da esperto politico e abile diplomatico, il ministro Dulci evita di sottolineare che questi espliciti messaggi presidenziali sono stati finora inascoltati, anche se lascia intendere che da una decisa svolta nei rapporti bilaterali fra Italia e Brasile ne trarrebbe beneficio soprattutto il nostro Paese.

La miopia della politica italiana, che ha dato dei timidi segnali di risveglio solo nei due anni di governo del centro-sinistra, è stata evidente anche nell´ultimo viaggio a Roma di Lula, in occasione del vertice FAO del giugno scorso. A detta di molti osservatori politici, Lula è stato inspiegabilmente accolto con generale noncuranza (qualcuno ha parlato di gelo).

Eppure stiamo parlando del leader della più forte potenza emergente dell´emisfero occidentale. Intanto il ministro Dulci continua pazientemente a tessere, con il suo stile fatto di molta discrezione e poca appariscenza, proficui rapporti con altre realtà italiane. Nella seconda metà di giugno, ad esempio, è stato ospite della Festa della Cisl, a Levico Terme, dove ha parlato ai giovani della Confederazione ribadendo l'anti co patto di fratellanza con il sindacato italiano. Ma ha incontrato anche il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, al quale ha illustrato la strategia del governo brasiliano di diversificazione dei partner economici auspicando, ancora una volta, una crescita del ruolo dell'Italia.

È certo che si dovrà alla sua paziente opera se, come sembra, Lula in autunno sarà finalmente invitato in Italia dal premier Berlusconi. Sarebbe la sua prima visita ufficiale nel nostro Paese dopo sei anni di mandato presidenziale. Nonostante il Brasile con 30 milioni di oriundi, molti dei quali ai vertici del sistema politico ed economico sia il Paese più "italiano" del mondo, l'ultima visita ufficiale a Roma di un presidente brasiliano risale al maggio del 2002, con un presidente Cardoso a fine mandato; ma quel Brasile non era certo quello che Lula può presentare oggi.

Cinquantadue anni, più della metà dei quali trascorsi nell'impegno civile, sindacale e politico, Dulci riassume con queste parole la sua esperienza di governo: lavorare a stretto contatto con il presidente Lula, continua ad essere un'esperienza umana e politica affascinante. Certo, l'esercizio del potere in una grande società democratica è una cosa assai complicata perché le tensioni sono enormi. Ma è molto gratificante."


Un saluto a presto!


Jacopo

mercoledì 24 settembre 2008

In viaggio per il Brasile: portare denaro contante o prelevare sul posto?


Quando parto per il Brasile metto nel portafoglio poche centinaia di euro e le dimentico, voglio dire che quelle banconote sono per le emergenze. I soldi veri e propri che utilizzo per la vacanza le prelevo sul posto nelle postazioni bancomat (caixa eletrônico, vedi foto a destra).

Io, di solito, utilizzo il bancomat (la carta che fa solo bancomat, non quella che ha le due funzioni bancomat e carta di credito) per prelevare e la carta di credito per pagare il conto al ristorante, perché? Per il semplice motivo che, prelevando (anticipo contante) con la carta di credito sei soggetto al 4% di commissioni, con la carta bancomat la metà, il 2% (almeno queste sono le mie condizioni bancarie).

Pago al ristorante con la carta di credito perché ho appurato che il cambio applicato non è male, vedo subito quanto spendo (ho l'avviso SMS e sono registrato al sito), è pratico e non ho bisogno di riempirmi le tasche di denaro contante rischiando poi di vedermeli portare via.

In Brasile si incontrano spesso le postazioni bancomat e di varie banche, però quello che ho potuto constatare è che il limite giornaliero non è per tutte uguale. Per esempio a me succedeva che prelevando al Banco do Brasil o al Bradesco mi diceva che il massimo erano 600 reais mentre all'HSBC era di 1000 reais, questo penso sia un'impostazione che ciascuna banca si da a prescindere da quanto è il cambio euro-real, poi sicuramente dovrai verificare quanto è il tuo limite giornaliero.

Consiglio, quando vai a prelevare, prendi sempre il massimo di soldi che ti è consentito così ammortizzi meglio le commissioni e risparmi sulle stesse perché andrai a prelevare meno volte. Per scoprire quanto puoi ritirare al bancomat fai le prove, per esempio digitando sul tastierino mille reais a scendere fino a quando ti consentirà l'operazione ed erogherà il denaro.

Utile è anche avere con se la carta prepagata e vale tutto quello che ho detto sino ad ora per il bancomat normale.

Ricordati che ti è permesso prelevare fino alle dieci di sera (sembra che venga fatto così per evitare le rapine) al caixa eletrônico dopodiché non ti sarà più permesso entrare (penso che le postazioni hanno la chiusura temporizzata delle porte); potrai prelevare al Banco 24horas (si chiama anche "Dia e Noite") che come dice la parola è sempre attivo solo che secondo la mia opinione paghi delle commissioni in più, in sostanza è meno conveniente.

Per la tua sicurezza ricordati sempre di stare attento quando vai a prelevare, evita posti isolati, meglio all'interno dello shopping dove ci sono anche i Segurança (vigilantes), copri la mano quando digiti il codice e guardati intorno assicurandoti che non ci siano persone dall'atteggiamento sospetto.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che mi scrivono e che lasciano commenti nel blog, mi fa molto piacere e sono felice che questo possa essere un luogo di scambio di opinioni e di esperienze riguardanti il Brasile e tutto quello che gli ruota intorno. Ciao a presto!
Jacopo

venerdì 12 settembre 2008

Missione in Brasile: settore immobiliare


Volevo segnalare oggi questa interessante missione in Brasile che tocca il settore immobiliare e chi vuole investire in immobili in questo paese:


LUOGO: San Paolo, Maceiò, Salvador de Bahia, Litorale di Bahia
PERIODO: 25 Settembre - 4 Ottobre 2008

Il mercato immobiliare in Brasile offre oggi interessanti opportunità agli investitori stranieri.
OSMI Borsa Immobiliare e Promos organizzano incontri d'affari dal 25 settembre al 4 ottobre, in occasione del Salao Imobiliario di San Paolo, e visite ad alcune tra le aree più importanti per il turismo italiano.

La celebre rivista statunitense Forbes nel 2006 ha collocato il Brasile ai primi posti nella classifica dei Paesi cheoffrono le migliori opportunità di investimento immobiliare.
Esistono quindi valide opportunità per investitori, costruttori, sviluppatori e operatori immobiliari in genere.
Grazie al Bando Internazionalizzazione promosso dal sistema camerale e da Regione Lombardia, le aziende lombarde potranno ottenere un contributo, sotto forma di voucher, di € 2.000,00 a parziale copertura della quota di partecipazione.
Per manifestare il proprio interesse a partecipare alla missione, invia la scheda di interesse (nella scheda puoi visualizzare anche il programma della missione) via fax al n.02 8515 4148 (att. Simona Franco).

Questa è un'opportinità imperdibile per chi vuole investire in immobili in Brasile!

Ciao a presto!

Jacopo

L'Azienda Brasile lancia la sfida


Quest'articolo l'ho preso dal sito del Sole24Ore:


SAN PAOLO - Per gli esperti di Boston consulting non ci sono dubbi: occorrerà abituarsi alla concorrenza della globalità. Ma non si tratta solo di India e Cina, la sfida ormai non conosce fusi orari. E persino dagli eterni Paesi in via di sviluppo, come da mezzo secolo è il Brasile, emergono campioni aziendali che non si accontentano più di un mercato che sfiora i 200 milioni di consumatori. Nel recente studio "Globality", Boston consulting ha individuato 13 società che potrebbero dare del filo da torcere anche alle più paludate aziende occidentali. Alcune, per le caratteristiche del loro business, già lo fanno. Altre al momento guardano ai Paesi confinanti, ma non nascondono di coltivare progetti più ambiziosi.Mentre il Pil cresce, senza strappi, al ritmo del 4-5% all'anno, la moneta si rafforza e l'inflazione decresce, il Brasile si è appena conquistato lo status di investment grade da parte delle agenzie di rating internazionali...continua a leggere
- Brasile super potenza mondiale lo sarà o forse lo è già, tu cosa ne pensi?
- Questa crescita economica contribuirà anche a risolvere i problemi sociali interni al paese o le amplificherà?
Aspetto i tuoi commenti, ciao!
Jacopo

mercoledì 10 settembre 2008

Investire in immobili in Brasile: scarica la mini - guida gratis


Ecco per te che vuoi investire in immobili in Brasile la preziosissima "Guida all'investimento immobiliare in Brasile" realizzata da Promos in collaborazione con Secom e disponibile per il download gratuito su RapidShare oppure su DivShare .

Un saluto a presto!

Jacopo